Gaita San Giovanni a Bevagna

Gaita San Giovanni Procedendo dalla piazza verso l'antica porta S.Vincenzo, a sinistra della flaminia - decumano della Mevania Romana - si incontra la gaita S.Giovanni, la più vasta e popolosa della città e ricca di insigni monumenti di età romana. La denominazione deriva dall'oratorio di S.Giovanni Battista ceduto nel 1275 ai frati minori di S.Francesco, che vi costruirono l'omonima chiesa.

L'orientamento della gaita S.Giovanni nei diversi allestimenti è di privilegiare momenti di grande spettacolarità, connotati da una componente tecnica piuttosto sofisticata, come è possibile vedere nelle attività artigianali proposte.

Fase centrale della lavorazione della carta è la riduzione in poltiglia degli stracci, già sminuzzati e messi a macerare nella calce, mediante la "pila idraulica a magli multipli"; tale poltiglia viene quindi colata compatta in fogli che vengono torchiati, asciugati ed infine trattati con un collante di origine animale.

Il prodotto, finito e selezionato, veniva commercializzato in risme presso un utenza qualificata. La complessità del ciclo di lavorazione ha richiesto grande impegno nella ricostruzione dei macchinari di lavoro.

Altrettanto impegnativa è stata la riproduzione della lavorazione del vetro. La materia prima, sabbia bianca fine, o ciottoli di fiume, viene combinata con un fondente derivato dalla combustione di arbusti marini; la pasta vetrosa, così ottenuta, viene fusa in appositi crogioli. La lavorazione prosegue con il raffreddamento della materia fusa, che viene prelevata con l'estremità di una canna bucata e roteata in aria, affinchè la pasta vi si attacchi intorno, a questo punto, soffiando nella canna, si modella nella forma desiderata l'oggetto, che viene messo a temperare in un'altra camera del forno fusorio.
Tuttobevagna.it - Informazioni su Bevagna. Gaite - Resti romani - Rappresentazioni medievali Site Map | Contattaci |Ricette | Suggerimenti | ©2005 TuttoBevagna.it