Gaita San Giorgio a Bevagna

La gaita S.Giorgio si estende tra la piazza maggiore e la Porta S.Vincenzo, a destra della via Flaminia, attuale Corso Matteotti. Molto vasta, ma poco popolosa, era occupata da tre grandi conventi: quello dei domenicani con l'annessa chiesa, fatta costruire dal beato Giacomo Bianconi, il monastero S.Margherita e quello detto "del Monte".

Notevoli anche le presenze archeologiche, tra le quali indichiamo i resti di una domus romana e di un edificio forse termale. Il nome S.Giorgio deriva da un oratorio donato dal Comune nel 1291 al beato Giacomo, che vi costruì la bella chiesa di S.Domenico.

La gaita vanta al suo interno un gruppo di giovani, i "Novus Ignis", che hanno voluto indirizzare la loro passione per la musica nell'approfondimento di musiche del XIII e XIV secolo. Oltre a questi, la gaita ha da poco dato vita ad un coro, grazie all'aiuto del Monastero di S.Margherita e ad un gruppo di danzatrici medievali.

Tra i vari mestieri realizzati ricordiamo la lavorazione del ferro, la zecca e la liuteria. La lavorazione del ferro necessita di pochi strumenti: l'incudine, il martello e una fucina alimentata da un mantice azionato dal ragazzo di bottega. Insostituibile è invece la mano del fabbro che, con gesti sicuri ed esperti, forgia il ferro incandescente per creare oggetti di pregio o semplici utensili. Il martello che batte sull'incudine ritma la vita della bottega e si avverte lontano nelle strade, diventando perfino strumento musicale nelle molteplici animazioni sceniche oragnizate dalla gaita per allietare il mercato.

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